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La Storia del Parto e della Figura della Levatrice

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view post Posted on 17/9/2009, 21:26
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Schiavo

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La levatrice è una figura che accompagna la storia dell’intera umanità prendendosi cura della donna e del bambino fisicamente e psicologicamente nel periodo delicato della gravidanza, del parto e anche dopo.

La levatrice non era un medico, ma la portatrice di un sapere trasmesso da donna a donna.

L’arte ostetrica nasce con la necessità della donna di essere aiutata nel momento del parto ed è influenzata da riti e pratiche magiche così come lo erano nell’antichità tutti i momenti importanti della vita.



Fin dai tempi più remoti, il parto è sempre stato tenuto in alta considerazione ed era gestito esclusivamente da donne.
I Sumeri, prima civiltà sviluppatasi nel 4000. a.C., ci hanno tramandato 25 tavolette con scene di parti e tra i vari Dei presenti nella mitologia sumera esisteva Inanna, la dea della fecondità.
Da Ippocrate alla caduta dell’Impero romano, l’attenzione medica al parto fu solo teorica, mentre l’arte dei parti fu praticata solo da donne.
I medici, che nell’antichità spesso erano anche sacerdoti, come per gli Indiani, i Greci e gli Egizi, erano autorizzati ad intervenire solo in caso di parti difficili.
Sono rarissimi i testi scritti delle levatrici, che agivano per esperienza, tutti i testi di ostetricia sono scritti da medici che non si occupavano di parto naturale.
Le levatrici si occupavano con il loro sapere dei parti normali che, come oggi, anche allora si presume fossero la maggioranza dei casi.
Ancora nel XV secolo nei dipinti e nelle incisioni che raffigurano scene di parto, sono presenti solo donne.

Cosa è accaduto?



Dalla fine del Medioevo, la Chiesa si impegnò a distruggere le streghe perché erano una manifestazione superstite del paganesimo. Era coadiuvata in tale impresa da coloro che esercitavano la professione medica che individuavano nelle streghe i loro rivali più pericolosi in campo economico. La strega (o donna di grande conoscenza) era sempre chiamata come levatrice ed era onorata e amata. Molte di loro avevano raggiunto un alto grado di specializzazione e avevano la fama di essere in grado di alleviare i dolori naturali del parto. Tale azione per gli uomini della chiesa era contro la volontà di Dio che in principio aveva maledetto Eva e tutte le sue discendenti. La religione e la scienza medica si unirono contro le streghe che vennero sterminate e denigrate.
Sospetta era la manualità della levatrice, la conoscenza dei segreti della donna, i consigli sulla contraccezione. La levatrice è accusata di essere il principale nemico della fede, di uccidere i bambini, di offrirli al diavolo, di causare sterilità e impotenza. Diffusa è la tipologia della strega-ostetrica e l’opinione degli inquisitori fu che dietro ogni levatrice si potesse celare una strega.
E’ difficile stimare il numero delle vittime: alcune fonti parlano di migliaia di morti, mentre altre parlano di milioni di morti. E si tratta, per la maggior parte di queste vittime, esclusivamente di donne.



Si passa da una società nella quale il ruolo della maternità era riconosciuto come un potere e dove erano presenti molte divinità femminili (dea della Terra, dea della Luna, Grande Madre,..) a una società razionale e scientifica.



L’ostetricia come scienza ha inizio nel Rinascimento, con la rinascita degli studi anatomici, nel fervido clima intellettuale del 1500.
L'ascesa di questa elitè medica maschile, emersa dalla soppressione delle guaritrici con secoli di caccia alle streghe, porta inevitabilmente all’osservazione e all’esperimento rompendo i ponti con la magia: la gravidanza e il parto perdono l’aspetto mistico per acquisire i caratteri di fenomeno biologico.
La Chiesa dal 1500 prescrive che le levatrici, nella necessità di amministrare il battesimo, siano istruite ed approvate per iscritto dal vescovo o dal parroco.
Nel 1513 compare il primo libro di argomento esclusivamente ostetrico. E’ una guida per levatrici scritta in volgare che fu tradotta in latino e diffusa in tutta l’Europa, esercitando notevole influenza sui contemporanei.
Il taglio cesareo venne riscoperto in Europa nel 1500 (in realtà il parto cesareo ha origini così antiche che è difficile stabilire un periodo, quel che è certo è che dapprima si praticò sulla donna morta allo scopo di salvare il bambino). Altre pratiche mediche erano le pressioni sulla pancia della donna ,oppure lo scuotimento sopra un telo o le pratiche di embriotomia (consistevano nella distruzione del corpo fetale dentro l'utero materno, e si effettuava o decapitando il feto o asportandone i visceri addominali).



Nel 1663 Luigi XIV fa assistere clandestinamente il parto normale di mademoiselle de la Valliére dal chirurgo Jules Clement. Con questo episodio i chirurghi ottengono dalla corte la possibilità, fino allora rifiutata, di assistere i parti e di fare concorrenza al collegio dei medici.
È l’avvento degli ostetrici al capezzale delle nobili partorienti che si diffonderà ben presto in tutta Europa.
Alla fine del 1600, a Parigi, con l’affermarsi dell’ostetricia, e per tutto il 1700, questa disciplina passa sempre più nelle mani dei chirurghi ostetrici, l’uomo entra nella pratica professionale provvedendo a inventare e collaudare strumenti chirurgici, come il forcipe, per aiutare le donne nei parti difficili, sostituendo, con il tecnicismo, l’abilità pratica della levatrice.



Da questo periodo avviene anche un brusco cambiamento nei dipinti, infatti cominciano a scarseggiare quadri e raffigurazioni di scene di parto come se l’interesse per questo tema non fosse più così "sacro” da dipingerlo.
Nel XVII secolo inizia un'ondata durata due secoli di febbre puerperale (si stima in media circa un 10% di decessi rispetto alle donne che partorivano). Le donne ricche partorivano a casa con il medico, le donne povere andavano in ospedale dove non esistevano norme igieniche: venivano stese su pagliericci buttati a terra o su tavolacci di legno con lenzuola sporche e coperte vecchie macchiate di sangue.
La scoperta della principale causa, cioè la scarsa pulizia delle mani dei medici, risale alla metà del 1800 grazie a un medico viennese.
In Europa con il 1700 si avverte la necessità di un’adeguata istruzione delle levatrici e degli ostetrici e la nascita di scuole per impartire le nozioni necessarie di arte ostetrica per far fronte alla moria di donne e bambini durante il parto e per arginare l’esercizio abusivo della professione di levatrice.
L’esperienza, che era alla base della legittimazione del ruolo della mammana, non richiesta a medici e chirurghi per poter assistere ai parti, non sarà più richiesta nemmeno alle donne.
La possibilità, poi, che il battesimo fosse amministrato dalle levatrici implicava, come si è visto, che il parroco le istruisse e ne controllasse la moralità. Le aspiranti levatrici saranno sottoposte a un vero e proprio esame e per la cui preparazione sarà stampato e diffuso un catechismo.



La città di Torino fu la prima in Italia ad avere una scuola per levatrici in anticipo di una trentina d’anni sulle altre scuole e nel 1728 a Torino venne aperto presso l’ospedale S. Giovanni, una sala parto per l’abilitazione pratica alla professione di ostetrica.



La medicalizzazione del parto arriva nel dopo guerra, periodo in cui la scienza prende completamente in mano il processo del parto rendendolo totalmente tecnico. Si partorisce sempre più in ospedale e viene introdotto successivamente l’uso dell’ossitocina sintetica e dell’epidurale.



Negli anni settanta si comincia a vedere l’ingresso dell’uomo nella sala del parto (primo componente affettivo), mentre negli anni ottanta hanno inizio i primi parti a domicilio e una rivalutazione del parto naturale.



Cosa accadrà in futuro?

 
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virginia7
view post Posted on 10/5/2015, 12:19




Ciao! Quali sono le fonti?
 
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1 replies since 17/9/2009, 21:26   5697 views
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